Carlo Muscetta (Avellino 1912- Aci Trezza 2004)

Nacque ad Avellino il 22 agosto 1912, da una nota famiglia di commercianti. Nel 1931 si iscrisse alla facoltà di Lettere a Napoli, ma si laureò a Firenze nel 1934. Tra il 1935 e il 1939 insegnò in alcuni istituti superiori in diverse città italiane.
Attivo durante la Resistenza, diresse l’edizione romana di «L’Italia libera», quotidiano del Partito d’Azione, in cui militò. Nel 1943 M. venne arrestato e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, scappò dalla detenzione nel marzo del 1944. Nel 1947 aderì al Pci, a cui rimase iscritto fino all’invasione sovietica dell’Ungheria, nel 1956, quando promosse e firmò il “il Manifesto dei 101”, che condannava quest’azione militare. Negli anni successivi alla fine della guerra M. si distinse come una delle più influenti figure che animavano la Giulio Einaudi editore. Successivamente, M. collaborò con altre prestigiose case editoriali quali Feltrinelli e Laterza.
Dopo l’allontanamento dal Partito comunista, si concentrò soprattutto sullo studio e l’insegnamento. Dal 1963 insegnò all’Università di Catania, nel 1974 fu visiting professor alla Sorbona di Parigi e dal 1976, sino al 1983, insegnò alla Sapienza di Roma. Si impose come studioso di Dorso e di De Sanctis, ma è ricordato anche per i suoi contributi su Belli, Ariosto, Leopardi, Boccaccio, Petrarca e Foscolo.
Morì il 22 marzo 2004.

Archivio:

L’archivio è stato donato all’Archivio Storico Capitolino per volontà dello stesso M nel 2001.
Il fondo è costituito da una prima serie di materiale di lavoro composta di 65 buste che costituiscono la cosiddetta “documentazione generale”, che raccoglie tutto il materiale di lavoro di M., con ritagli di giornale, saggi di consultazione, bozze, manoscritti, appunti, materiale didattico. Una seconda serie costituita da 7 buste contiene la documentazione privata.
Ulteriori 29 buste raccolgono la corrispondenza, composta di circa 4.500 lettere ricevute da circa 1.200 diversi corrispondenti. Questa sezione del fondo segue l’ordine alfabetico dei corrispondenti.

Informazioni generali sul fondo: Vincenzo Frustaci, Il secolo lungo di Caro Muscetta. Le carte, le lettere e i libri, Viella, Roma, 2016

Soggetto conservatore:

Archivio Storico Capitolino (ASC)

Questo istituto conserva la documentazione prodotta dal comune di Roma nel corso della sua storia a partire dal Medioevo, testimoniandone le proprie attività tutte le evoluzioni e cambiamenti istituzionali e organizzativi avvenuti nel corso dei secoli. Fanno parte del patrimonio custodito anche i tomi frll’archivio Notarile Generale Urbano.
Negli ultimi anni è stato compiuto un enorme sforzo di digitalizzazione della documentazione, a partire dal ricco archivio fotografico e alle piante e vedute di Roma e del Lazio, nonché di periodici come «Capitolium».
Complemento essenziale all’Archivio Storico Capitolino è la Biblioteca Romana, con un patrimonio di circa 150.000 volumi e un’emeroteca dove sono conservati circa 2000 titoli di periodici e da 278 collezioni di quotidiani editi a Roma.
Presso l’Archivio Storico Capitolino sono stati acquisiti inoltre numerosi fondi di famiglie e personalità legate alla città di Roma.

I fondi archivistici sono liberamente accessibili, negli orari di apertura al pubblico dell’archivio.

Indirizzo: Piazza dell’Orologio, 4 – 00186 Roma
Orario di apertura: 09-16 dal lunedì al venerdì;
telefono +39 06 67108100
e-mail: archivio.capitolino@comune.roma.it
sito internet: http://www.archiviocapitolino.it/