Sanità e servizi socioassistenziali: un’occasione di sviluppo per le aree interne

Si è conclusa la redazione del Rapporto promosso dal Centro Dorso sul tema “Sanità e servizi socioassistenziali: un’occasione di sviluppo per le aree interne”.
Il rapporto analizza il legame tra la spesa pubblica sanitaria e socioassistenziale e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno, con particolare attenzione alle province di Avellino, Benevento e Foggia. L’indagine si basa su dati statistici, documenti istituzionali, letteratura accademica, interviste approfondite e focus group con testimoni privilegiati, con l’obiettivo di evidenziare criticità e opportunità dei servizi socioassistenziali nei territori esaminati. Un focus specifico è dedicato all’impatto di queste problematiche su donne e giovani, categorie particolarmente penalizzate dalla carenza di servizi di assistenza, oltre che dalle ridotte opportunità occupazionali. Le donne, in particolare, sono spesso costrette a sopperire alle lacune dell’offerta pubblica di cura, con ripercussioni negative sulle opportunità di sviluppo professionale.
Le difficoltà delle aree interne del Mezzogiorno non rappresentano solo una questione locale, ma riflettono tendenze nazionali più ampie e complesse, tra cui l’invecchiamento della popolazione, l’emigrazione giovanile, la disoccupazione femminile e i crescenti divari socioeconomici. Investire nello sviluppo di questi territori significa sia migliorare la qualità della vita dei residenti, sia contribuire alla crescita e alla coesione del Paese, riducendo le disuguaglianze territoriali e garantendo un accesso più equo ai servizi essenziali.
Il rapporto si articola in quattro sezioni. La prima parte, curata dal professor Mimmo Carrieri, introduce il contesto della ricerca condotta dal Centro Dorso e le principali tematiche trattate. La seconda parte, a cura della professoressa Luisa De Vita e del professor Leonardo Alaimo, analizza gli scenari socio-demografici e occupazionali delle aree interne esaminate, delineandone le caratteristiche. Successivamente, il dottor Berardino Zoina ripercorre l’evoluzione storico-giuridica del sistema sanitario nazionale, evidenziando le criticità legate alla gestione del comparto sanitario nelle aree interne. Infine, la dottoressa Elisa Errico presenta i risultati dell’analisi della letteratura, dei dati raccolti e delle interviste, fornendo una panoramica dettagliata sulla situazione nelle tre province esaminate. Il rapporto si conclude con una riflessione del professor Mimmo Carrieri, che sintetizza le principali evidenze e propone alcune strategie di policy per migliorare il settore sanitario e socioassistenziale e promuovere lo sviluppo delle aree interne.
L’indagine conferma alcuni nodi persistenti nell’accesso alle cure per i cittadini delle aree interne del Mezzogiorno, in particolare per le fasce più vulnerabili dal punto di vista socioeconomico, spesso impossibilitate a ricorrere a cure private o a spostarsi per ricevere assistenza. La riduzione dell’offerta pubblica sanitaria è sia conseguenza che causa delle difficoltà socioeconomiche e demografiche che affliggono le aree interne indagate. Le riforme istituzionali, in particolare la revisione del Titolo V della Costituzione del 2001, hanno acuito le disuguaglianze nella gestione e nelle risorse regionali dei servizi sanitari e assistenziali. La razionalizzazione della spesa pubblica su questi comparti, unita all’invecchiamento della popolazione, ha aggravato il divario tra domanda e offerta sanitaria e socioassistenziale, contribuendo ad una bassa attrattività e qualità della vita nelle aree interne del Mezzogiorno.
In questi territori, l’occupazione nel settore sanitario e socioassistenziale è inferiore rispetto alla media nazionale, limitando sia l’accesso all’assistenza, sia le opportunità di creare lavoro qualificato e accrescere l’indotto economico locale. Le difficoltà di reclutamento del personale, la carenza di strutture di prossimità e di servizi domiciliari, rappresentano un ulteriore ostacolo al soddisfacimento dei bisogni della popolazione residente nelle zone più periferiche delle tre Province.
A fronte di tali condizioni, l’analisi ha considerato anche il potenziale del PNRR, attraverso lo studio di documenti ufficiali e interviste a testimoni privilegiati. Sono emerse alcune opportunità promettenti, come l’attivazione a pieno regime delle Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali, insieme a sperimentazioni innovative come la telemedicina e i partenariati tra pubblico, privato e Terzo Settore. Tuttavia, tali iniziative non sono ancora adeguatamente integrate in una programmazione strutturata e condivisa, che tenga conto simultaneamente dei diversi ambiti di policy coinvolti (tra cui ad esempio l’istruzione e la formazione delle risorse umane, le infrastrutture digitali e della viabilità, la sostenibilità economica degli investimenti).
Per rendere più efficace la riorganizzazione del settore sanitario e socioassistenziale nelle aree interne, il rapporto suggerisce di rafforzare la concertazione tra gli attori locali, regionali e nazionali, al fine di sviluppare politiche più aderenti ai bisogni territoriali. Inoltre, è fondamentale migliorare l’allocazione delle risorse, con investimenti mirati e condivisi. Infine, occorre cambiare prospettiva sulla sanità e i servizi socioassistenziali considerandoli non più come un costo, ma come un investimento per sciogliere le complesse questioni che limitano lo sviluppo delle aree interne. Il rapporto evidenzia che migliorare lo stato di questi comparti non significa solo ribilanciare i diritti fondamentali di cittadinanza, ma anche transitare ad un modello di sviluppo più sostenibile per l’intero Paese.

Il Rapporto si può leggere qui:

Rapporto Centro Dorso- Sanità, servizi socioassistenziali e aree interne.pdf

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