Paolo De Cristofaro

Nato a Summonte il 2 gennaio 1892, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, partecipò alla I Guerra mondiale fino all’agosto 1917, quando, a causa di una malattia, fu congedato. Tornato a Summonte si dedicò all’amministrazione del suo comune natio, alla cui guida era stato chiamato già a partire dall’agosto 1914. Durante la sua amministrazione, durata fino al 1922, una serie di lavori pubblici modificò la fisionomia del paese. Iscritto al Ppi fu eletto consigliere provinciale, mentre l’8 dicembre 1921, in seguito al tracollo del partito nelle elezioni politiche di quell’anno, si iscrisse al Partito fascista. Nel maggio 1923 venne chiamato a guidare il partito dapprima come fiduciario e successivamente come segretario provinciale, per procedere alla sua riorganizzazione in provincia. Abbandonò la carica nel 1924, dopo l’avvenuta elezione alla Camera dei deputati. Nel 1925 fondò il giornale “Il Popolo di Roma”, del quale fu direttore per quattordici anni. Dopo la caduta in disgrazia del suo protettore, Leandro Arpinati, fu osteggiato dagli ambienti staraciani e da quelli del suo avversario Giovanni Preziosi. Perso ogni incarico pubblico, nel 1939 fu costretto anche a vendere il quotidiano. Dopo la seconda guerra mondiale si trasferì a Roma, e qui morì nel 1966.

Ermanno Battista