Francesco Saverio Nitti, Francesco Barbagallo

Il prossimo appuntamento del ciclo di conferenze su “I protagonisti della politica meridionalistica” avrà come protagonista il professor Francesco Barbagallo, che ripercorrerà la biografia e l’opera di Francesco Saverio Nitti (Melfi, 1868-Roma, 1953), protagonista del dibattito meridionalistico e promotore di politiche capaci di attivare anche nel Mezzogiorno d’Italia un meccanismo di sviluppo capitalistico adeguato ad avviare e consolidare un processo di industrializzazione. Tra ‘800 e ‘900 avrebbe esposto con chiarezza, in Nord e Sud e in Napoli e la questione meridionale, il suo grande e originale progetto di riequilibrio del modello di sviluppo industriale italiano.

Di origini umili, Nitti si laureò in giurisprudenza nel 1890. Fu professore di economia all’università di Napoli. Nel 1907 fu eletto deputato. Divenne ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio del governo Giolitti tra il 1911 e il 1914, sostenendo la modernizzazione produttiva del Mezzogiorno, attraverso l’espansione delle società di elettricità. Fu poi ministro del Tesoro nel 1919, impegnandosi nello sforzo bellico e nella ripresa economica. Dal giugno 1919 al giugno 1920 Nitti fu capo del governo, costretto a fronteggiare la riforma elettorale, la questione fiumana e il tentativo di riformare i trattati di Versailles e, soprattutto, i problemi economici e sociali emersi al termine della Grande guerra. Le posizioni antifasciste lo costrinsero all’esilio e tornò in Italia solo al termine del secondo conflitto mondiale, avendo modo di riprendere l’attività politica.

Francesco Barbagallo, nato a Salerno nel 1945, dal 1981 è ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Napoli “Federico II”, dove è anche stato, per dodici anni, direttore del Dipartimento di discipline storiche e, per sei anni, presidente del Corso di laurea magistrale in Scienze storiche. Dal 1983 è direttore della rivista “Studi Storici” ed è consigliere d’amministrazione della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Tra le sue opere si segnalano: Lavoro ed esodo nel Sud 1861-1971, Guida 1973; Stato, Parlamento e lotte politico-sociali nel Mezzogiorno 1900-1914, Università di Napoli 1976; Il Mattino degli Scarfoglio, Guanda 1979; Francesco S. Nitti, Utet 1984; L’azione parallela. Storia e politica nell’Italia contemporanea, Liguori 1990; La modernità squilibrata del Mezzogiorno d’Italia, Einaudi 1994; La formazione dell’Italia democratica, in Storia dell’Italia repubblicana, coordinata da F. Barbagallo, I, Einaudi 1994, pp. 1-128; Da Crispi a Giolitti. Lo Stato, la politica, i conflitti sociali, in Storia d’Italia, a cura di G. Sabbatucci e V. Vidotto, Laterza, 1995, pp. 3-133; Napoli fine Novecento. Politici, camorristi, imprenditori, Einaudi 1997; Il potere della camorra (1973-1998), Einaudi 1999; L’Italia contemporanea. Storiografia e metodi di ricerca, Carocci 2002; L’Italia repubblicana. Dallo sviluppo alle mancate riforme (1945-2008), Carocci 2009; Storia della camorra, Laterza 2010; La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi, Laterza 2013; Napoli, Belle Epoque 1885-1915, Laterza 2015. Ha curato le opere collettanee: Camorra e criminalità organizzata in Campania, Liguori 1988; Storia dell’Italia repubblicana, voll. 3, Einaudi 1994-1997. Ha curato le edizioni di: P. Villari, Le lettere meridionali e altri scritti sulla questione sociale in Italia, Guida 1979; G. Fortunato, Scritti politici, Di Donato 1981; F.S. Nitti, Il Mezzogiorno in una democrazia industriale. Antologia degli scritti meridionalistici, Laterza 1987; Caro Berlinguer. Note e appunti riservati di Antonio Tatò a Enrico Berlinguer, Einaudi 2003.

La conferenza prenderà il via alle ore 16.00 di giovedì 12 novembre, presso l’Oratorio della SS. Annunziata in piazza Duomo ad Avellino.

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