Costantino Preziosi

Nacque ad Avellino il 15 novembre 1905. Giovanissimo, nel 1920, si iscrisse al Partito repubblicano. Dopo la laurea in Giurisprudenza, esercitò l’attività forense nella città natale, avvicinandosi a Francesco Amatucci, già deputato radicale nel periodo prefascista. Fu comandante di una banda partigiana nella zona dei Castelli Romani e alla liberazione si impegnò nel Partito democratico del lavoro, ricoprendo, a partire dal 2 novembre 1944, la carica di presidente del Cln della provincia di Roma. Nominato membro della Consulta Nazionale, fu poi eletto padre costituente, subentrando in quanto primo dei non-eletti ad Amatucci. Nel dibattito che si aprì sul futuro dei demolaburisti, P. osteggiò la confluenza del partito nel Psi e decise di aderire al Psdi, partito che avrebbe lasciato solo nel 1956, quando fondò il gruppo radicale al consiglio comunale di Avellino. Due anni dopo, si spostò nel Psi, portando un solido patrimonio personale di consensi che permise il successo del partito e l’elezione a Montecitorio, cui sarebbe seguito un secondo mandato, questa volta al Senato, nel 1963. Contribuì al rafforzamento del Psi in provincia di Avellino, sia pure guardando con ostilità ai primi esperimenti di centro-sinistra (da segretario della Federazione nel 1961, decise di ritirare gli assessori socialisti dalla giunta provinciale guidata dalla Dc). I crescenti dissapori personali con il resto del gruppo dirigente irpino e la critica ai governi di centro-sinistra lo condussero nella primavera del 1964 a migrare dal Psi al neonato Psiup. Nel 1968 P. venne ricandidato in Senato dal Psiup e venne rieletto nel collegio di Afragola. Alla rottura tra socialisti e socialdemocratici, il 3 luglio 1971 P., poco a suo agio nell’ambiente massimalista del Psiup, chiese di rientrare nel Psi e fu nuovamente candidato alle elezioni politiche del 1972, questa volta senza successo.
Morì a Roma il 14 luglio 1977.

Giacomo Canepa