Salverino De Vito

Nacque a Bisaccia il 24 gennaio 1926, da Vincenzo, di professione sarto, e da Costantina Donatiello. Quartogenito di sei figli, studiò all’Istituto magistrale di Lacedonia (AV), ove si diplomò nel 1944. Fu insegnante elementare.
Nel 1950 sposò Teresa Mitrione, da cui ebbe due figli, Vincenzo e Gianfranco.
Militò nella corrente di base della Democrazia cristiana (guidata da Ciriaco De Mita) e fu consigliere e assessore provinciale ad Avellino.
Fu eletto senatore della Democrazia cristiana nel maggio del 1968 e nominato segretario del gruppo parlamentare al Senato.
Nell’arco della sua carriera politica di senatore prese parte a numerose commissioni parlamentari, tra le quali si ricordano prevalentemente quella del Bilancio e quelle per gli interventi nel Mezzogiorno.
Fu vice presidente del gruppo democristiano al Senato (carica che, a partire dal 1974, avrebbe ricoperto quasi ininterrottamente per sette anni).
Dopo il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 si occupò strenuamente della ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e fu redattore, con Marcello Vittorini, della legge 14 maggio 1981, n. 219, recante Ulteriori interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981.
Oltre che senatore, fu sindaco del suo comune natale, Bisaccia, dal 1980 al 1995.
Fu ministro senza portafoglio con delega agli interventi straordinari nel Mezzogiorno dall’agosto del 1983 al luglio del 1987 (nei primi due Governi Craxi e nel sesto Governo Fanfani).
Fu ideatore (in collaborazione con Carlo Borgomeo) della legge 28 febbraio 1986, n. 44 (la cosiddetta “Legge De Vito”), concernente misure straordinarie per la promozione e lo sviluppo della imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno.
La sua attività politica terminò nell’aprile del 1994, quando, alla vigilia delle elezioni politiche, candidato alla Camera al posto di Ciriaco De Mita, non fu più eletto.
Morì ad Avellino, il 12 dicembre 2010.

Donato Verrastro