Oscar D’Agostino

Nato ad Avellino il 29 agosto 1901, si laureò in Chimica presso l’Università di Roma. Nel 1928 fu assunto dalla Società Radiotelefonica Italiana come consulente tecnico. Dal 1931 al 1933 fu assistente presso l’Istituto di Chimica dell’Università di Roma, dove per conto del Ministero della guerra svolse ricerche sulla produzione di pile a secco e con Nicola Parravano si dedicò alla ricerca sulla produzione elettrochimica dell’alluminio e sugli innescanti primari. Nel 1933 ottenne dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) una borsa di studio per perfezionarsi nelle tecniche radiochimiche presto l’Institut du radium di Parigi, diretto da Jean Frédéric Joliot. Nella primavera del 1934 collaborò con i cosiddetti “ragazzi di via Panisperna”, il gruppo guidato da Enrico Fermi che svolgeva ricerche sulla radioattività artificiale indotta dai neutroni lenti nel torio e nell’uranio presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Roma. Dal 1936 al 1938 fu ricercatore presso l’Istituto nazionale di chimica del Cnr dove si occupò dei mezzi di difesa contro gli aggressivi chimici, e della preparazione del manganese da minerali italiani. Nel 1938 vinse il concorso per assistente presso il Laboratorio fisico dell’Istituto superiore di sanità e nello stesso anno conseguì la libera docenza in Chimica generale e inorganica presso l’Università di Roma. Nel 1940 divenne ricercatore del Cnr e fu assegnato all’Istituto nazionale di chimica. Durante il periodo bellico coadiuvò gli enti militari nel reperimento e approvvigionamento di materiali utili per la difesa. Nel 1948 entrò a far parte della Commissione consultiva per le sostanze esplosive e infiammabili presso il Ministero degli interni e l’anno seguente costituì presso il Laboratorio di Fisica dell’Istituto superiore di sanità il reparto di radiochimica che doveva occuparsi dell’impiego di radioisotopi nelle ricerche biochimiche. Nel 1959 iniziò a lavorare presso il Laboratorio di Chimica dell’Istituto superiore di sanità, dove si occupò di sicurezza nell’impiego di gas e aggressivi chimici nel trattamento di prodotti agricoli. Nel 1964 con Giovanni Porcelli, Giovanni Battista Marini-Bettòlo e Cesare Rossi realizzò un sistema nuovo e più semplice per il dosaggio dello stronzio-90 nel latte.
Morì a Roma il 16 marzo 1975.

Giovanni Paoloni e Francesca Nemore