II Corso avanzato di istruzione superiore | CERIMONIA CONCLUSIVA | Le immagini

Venerdì 13 dicembre, presso la Sala “G. Grasso” di Palazzo Caracciolo, ad Avellino, si è tenuta la cerimonia conclusiva del II Corso avanzato per l’avvio all’istruzione superiore, alla ricerca e alle professioni, tenutosi dal 15 marzo al 12 aprile di quest’anno sul tema “Robotica tra presente e futuro”. Il Corso, promosso dal Centro Dorso insieme alla Fondazione “don Gnocchi, in collaborazione con la Camera di Commercio di Avellino e l’Ufficio scolastico provinciale e rivolto ai migliori studenti del penultimo anno degli Istituti superiori di Avellino e provincia, ha visto la partecipazione di prestigiosi relatori e l’adesione di dieci Istituti superiori di Avellino e provincia. Al termine del Corso, gli studenti ammessi hanno prodotto una tesina, consistente nell’approfondimento di uno degli argomenti affrontati durate le lezioni, liberamente scelto da ogni allievo.

Agli studenti che hanno completato il percorso (Mariachiara Bruno, Adolfo Calzolari, Domenico D’Amore, Alessandro Farina, Rossella Fattoruso, Sara Gaeta, Antonio Guerriero, Marco Musto, Francesco Pentangelo, Simone Riccardi, Giuseppina Saulino, Cinzia Flaviana Servilio, Alessia Simeone, Sara Vietri) il Presidente del Centro Dorso, Luigi Fiorentino, alla presenza della dirigente scolastica provinciale, Rosa Grano, ha consegnato un attestato di partecipazione e tre volumi editi dal Centro Dorso; ha inoltre premiato le tre migliori tesine (scelte da una commissione presieduta dalla prof.ssa Maria Chiara Carrozza) elaborate dagli studenti Mariachiara Bruno, del Liceo Scientifico “P.S. Mancini” (titolo tesina Studio cinematico di un manipolatore planare a due gradi di libertà), con l’attribuzione di una borsa di studio di 3.000 euro, Alessandro Farina, del Liceo Scientifico “P.E. Imbriani” (titolo tesina Il contributo della fantascienza all’evoluzione della robotica) e Rossella Fattoruso, del Liceo Artistico “P.A. De Luca” (titolo tesina La “quarta legge” della robotica: un robot non deve recar danno alla bellezza del limite umano), con l’attribuzione di una borsa di studio di 1.000 euro ciascuno.