Angelo Raffaele Fiorillo

Nacque a Solofra il 28 agosto 1873 da Michele, possidente, e Lucia De Stefano. Sposò Carmela Preziosi, casalinga, ed ebbe due figli, Antonio e Nicola.
Entrò nelle biblioteche governative all’età di ventisei anni e nel 1900 prese servizio presso la Biblioteca nazionale di Napoli come apprendista distributore. Nel 1920 venne promosso coadiutore e nel 1928 primo coadiutore. A partire dal 1922 svolse il delicato servizio della ricollocazione dei volumi negli ambienti della nuova sede della Biblioteca e sotto la guida dell’allora bibliotecario capo Maria Ortiz si occupò soprattutto delle collezioni rare e in particolare della sistemazione degli incunaboli, lavorando sia alla manutenzione e all’aggiornamento degli inventari, sia alla collazione tra le vecchie e le nuove segnature.
Nel 1929 venne trasferito alla Biblioteca universitaria di Napoli e affidato agli uffici dell’annessa Soprintendenza per le Puglie e la Basilicata. Qui svolse il ruolo di ispettore e dal 1931 al 1934 curò la riorganizzazione dei fondi della Biblioteca consorziale Sagarriga Visconti Volpi di Bari. Negli stessi anni fu incaricato di curare l’attività della Soprintendenza sul territorio e dunque visitò numerosi archivi e biblioteche pugliesi e lucani, avviando tra l’altro un censimento dei manoscritti e degli incunaboli lì conservati.
Nel novembre del 1941 venne collocato a riposo, ma nell’aprile del 1945 fu temporaneamente riassunto presso la biblioteca della Deputazione di storia patria di Napoli dove lavorò sino al giugno del 1948 occupandosi del riordinamento dei volumi dopo i danni dovuti ai bombardamenti.
All’impegno professionale affiancò un’interessante attività letteraria in dialetto napoletano, scrivendo alcuni lavori teatrali rappresentati, tra cui le commedie ‘O cabalista (1911) e Geloso?!… No (1930) e il dramma ‘O cippo (1924). Nel 1936 pubblicò anche un romanzo umoristico intitolato Don Gorgonio Zeppola e prefato dal bibliotecario e giornalista Decio Carli.
Morì a Napoli nel 1966.

Enrico Pio Ardolino