Alfredo Amatucci

Nacque il 25 gennaio del 1907 a Sorbo Serpico. Si laureò in Giurisprudenza e in Scienze politiche e divenne avvocato. Si sposò ed ebbe due figli. Fu presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati e procuratori.
Iniziò la sua attività politica nel Cln dopo l’8 settembre. Nel dopoguerra divenne priore provinciale delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) e priore della Congregazione della carità. Nel 1948 venne eletto deputato; entrò a far parte del Gruppo Dc alla Camera e divenne vice presidente della terza Commissione, diritto procedura e ordinamento giudiziario. Come parlamentare fu molto attivo in diversi campi, ma è possibile rinvenire un filo rosso tra le sue attività nell’attenzione al sociale e nel pragmatismo che emergono dagli atti parlamentari di cui fu promotore. Certamente, fu protagonista di una stagione in cui il Parlamento era, veramente, motore dell’azione riformatrice del Paese. Furono infatti numerosi i suoi interventi in Assemblea e fu relatore di svariati disegni di legge. Venne rieletto alla Camera altre tre volte consecutivamente: nel ’53 nel ’58 e nel ’63.
Ebbe anche incarichi di governo: fu sottosegretario per tre volte: al Tesoro nel Governo Zoli, alla Presidenza del Consiglio nel Governo Segni e alla Difesa nel Governo Tambroni. Contribuì al riordino del personale della pubblica amministrazione e alla formazione delle leggi sulle pensioni ordinarie, di reversibilità e di invalidità.
Fu anche componente di due Commissioni d’inchiesta: sull’anonima Banchieri e sulla costruzione dell’aeroporto di Fiumicino. Dal 1968 al 1972 divenne vice presidente del Consiglio superiore della magistratura.
Morì il 6 gennaio del 1982.

Antonio Silvestri