Italo Freda

Nacque a Prata di Principato Ultra il 23 aprile del 1915, ottavo di undici figli, da Matteo, commerciante, e da Maria Elisa Pasqualina Basile, casalinga. Conseguì la licenza liceale presso il liceo classico “P. Colletta” di Avellino, per poi laurearsi in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Da studente, si era iscritto ai Gruppi universitari fascisti, luogo dove tanti giovani italiani dell’epoca cominciarono a mettere in discussione le certezze del regime mussoliniano.
Si sposò il 5 aprile del 1941 con Dolores Del Gaudio, anche lei giovane insegnante. Dal matrimonio sarebbero nati tre figli: nel 1942 Gabriella, Giancarlo nel 1943 e Giuliana nel 1954.
Nel 1948 F. conseguì, presso l’Università di Napoli, una seconda laurea in Filosofia.
Dal 1956 fino alla pensione, nel 1980, fu docente di Storia e filosofia presso il liceo scientifico “P. S. Mancini” di Avellino. L’impegno profuso, sia nell’insegnamento che nella personale attività di studio e di approfondimento culturale, lo portarono ad aderire, nel 1944, al Partito socialista. Aderì al Partito Comunista nel 1953, passando per l’impegno nel Sindacato nazionale scuola media e nel Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno. Nel Pci avellinese F. diventò una figura di rilievo, assumendo il ruolo di presidente della commissione di Controllo provinciale e divenendo membro della direzione provinciale e del comitato regionale. Nel 1963 fu candidato alla Camera dei deputati e nel 1972 al Senato della Repubblica. Rivestì il ruolo di consigliere comunale ad Avellino dal 1956 al 1980 – dal 1970 anche quello di capogruppo – nell’assise del comune capoluogo.
Apprezzato e valente amministratore, si impose per la brillante vena polemica e per le capacità dialettiche dei suoi interventi e seppe coniugare, anche in anni caratterizzati da duri scontri e lotte sociali, autonomia ed equilibrio, mostrandosi aperto al dialogo e alla critica costruttiva.
L’attività di docente fu sempre unita a quella di intellettuale pubblico, come testimoniato dalla sua attività pubblicistica, sia su riviste locali, che su pubblicazioni di rilievo nazionale. La necessità di studiare e di approfondire il pensiero e l’opera di Dorso, fu, fin dagli anni Cinquanta, oggetto di costanti interventi di F. nel Consiglio comunale di Avellino, fino a quando, a metà degli anni Settanta, promosse la fondazione dell’attuale Centro di Ricerca.
Morì ad Avellino il 13 agosto del 1998.

Mario De Prospo